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Compiti di un buon sistemista

I computer hanno velocizzato e implementato immensamente lo svolgere dei vari compiti di un ufficio e di ogni azienda. Ma forse non tutti sanno che dietro al proprio terminale si stende una complessa rete che unisce tutte le postazioni ai server centrali, che devono sostenere carichi di dati molto superiori alle capacità di un normale computer. Queste strutture informatiche sono affidate alle mani di tecnici specializzati, che si occupano di costruirle, della loro manutenzione e innovazione: i sistemisti.

Ma non sono solo questi i suoi compiti: con l’aumento costante della presenza delle tecnologie informatiche e della comunicazione all’interno delle imprese, è aumentata enormemente l’importanza di figure professionali qualificate come il sistemista IT. Il lavoro in questione non è comunque paragonabile per finezza alla lucidatura marmo a Roma, attività di prestigio portata avanti da pochi esperti artigiani in tutto il nostro paese. I sistemisti eseguono uno scambio intenso con il cliente, un’analisi basata su principi standardizzati dei processi aziendali.

Analizzano e formalizzano le gestione dei problemi e delineano alternative possibili. Specificano i requisiti per i sistemi IT da creare o da aggiornare, in vari campi di astrazione e da diversi punti di vista. Inoltre grazie alla loro consulenza un’azienda può decidere come indirizzare il proprio futuro IT. Sono perciò figure fondamentali, soprattutto all’interno di uffici dotati di moderna tecnologia informatica e di comunicazione, con postazioni video, anche direttamente presso il cliente. L’assistenza sistemistica non è un di più, ma la base per poter utilizzare appieno e nel migliore dei modi le nuove tecnologie.

Ma cosa fa un sistemista nella pratica? I compiti sono davvero moltissimi, come per esempio eseguire analisi di sistema e delineare sistemi IT idonei oppure aggiornare i sistemi IT esistenti, o analizzare i requisiti del cliente, descrivere i processi aziendali, definire i modelli richiesti per sistemi IT, create soluzioni per sistemi IT, illustrare diverse alternative di soluzione e valutarle dall’aspetto economico e tecnologico e moltissime altre cose. Purtroppo non sempre, anzi quasi mai, l’università prepara davvero i giovani ad affrontare questo tipo di problemi, colpa di programmi non aggiornati o dell’impossibilità di tenere dietro a innovazioni così rapide e frequenti. A questo scopo nasce quindi l’agenzia formativa, che si occupa di fornire corsi lunghi o brevi su tematiche pratiche ed attuali.

Le possibilità d’impiego dei giovani sistemisti che si affacciano nel mondo del lavoro sono sicuramente molteplici. Le tecnologie IT sono un terreno inesplorato per i non addetti ai lavori, il che rende necessarie queste figure: agli amministratori di reti aziendali a personale di helpdesk, da trouble-shooters a insegnanti. Unico scoglio resta, come per molti altri lavori, la poca esperienza pregressa. Si può ovviare a questo svolgendo stage e tirocini presso aziende di servizi IT che offrono le loro conoscenze in cambio di aiuti a buon prezzo.

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Web agency: perché il portfolio non è sempre attendibile?

Per un vasto numero di attività in rete (e non solo) il portfolio è una metrica tenuta in grande considerazione. Effettivamente dai lavori precedenti di un professionista, si può intuire con un certo margine di sicurezza, se il suo lavoro è valido e se le sue collaborazioni vanno a rafforzare l’idea creatasi con altri importanti mezzi come il passa parola o i più classici curriculum (o profilo LinkedIn).

Se parliamo di Web agency, il concetto non cambia: sono diversi i siti che mostrano un affollato portfolio, mostrando con orgoglio le proprie chiavi posizionate: conquistare una serp e guardare tutti dall’altro in basso è un traguardo che, seppur non finale, risulta ambito e appagante per il professionista. Può però bastare ciò per provare la bontà di chi lavora in questo ambito? Decisamente no!

Posizionare keyword con poco (o nullo) valore è estremamente facile

Quando si tratta di parole chiave infatti, esistono diversi professionisti del settore che mostrano con orgoglio i propri risultati in serp. Nella realtà però, raggiungere i vertici di Google per keyword poco competitive non è poi un merito così grande: effettuare il posizionare siti web per parole chiave con scarsa concorrenza è infatti facile e alla portata di chiunque abbia conoscenze minime in questo settore.

Sfruttare long tail estremamente specifiche per potersi piazzare in prima posizione, risulta un’attività che chiunque, con un paio di libri anche blandi a tema SEO, possono affrontare con relativa facilità.

La geolocalizzazione delle keyword, un altro fattore di difficoltà da non sottovalutare

Per quanto riguarda l’ambito SEO locale, il discorso è molto simile: se infatti vuoi posizionare un sito web in una località di provincia del tipo “Ristorante + nome paese” non avrai una concorrenza spietata come incontreresti logicamente con il  posizionamento SEO roma per un’attività simile. In questo senso, vale molto di più ad esempio, una terza posizione in un ambito come la capitale che una prima in un paesino sperduto nel nulla…

La prima posizione sui motori di ricerca non è un traguardo, ma solo un’importante tappa verso il successo

Al di là dei ragionamenti riguardo il portfolio delle Web agency, questo concetto dovrebbe essere ben chiaro a chiunque vuole ritagliarsi un proprio spazio e una buona dose di visibilità in rete. Per poter avere successo (e introiti) sulla rete, la visibilità deve sempre essere comunque finalizzata alla conversione o alla monetizzazione delle visite: ottenere un sacco di utenti sul proprio sito senza poi poter vendere nulla, vanifica tutto il lavoro in ambito SEO.

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Europa e giovani: un binomio vincente

Nonostante se ne parli sempre poco, l’Unione Europea da anni sta concentrando numerose risorse per creare il maggior numero di opportunità (soprattutto in ambito lavorativo) per i giovani.

Le iniziative atte dall’Europa per promuovere e incoraggiare studi e attività di chi si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro e non solo. I temi trattati da queste iniziative vanno a toccare molti temi estremamente diversi tra loro.

Fate attenzione alle bufale!

Sfortunatamente, molti di corsi e concorsi tanto pubblicizzati in rete, sono in realtà dei falsi clamorosi. La maggior parte dei corsi che l’Europa organizza per i giovani infatti, sono gratuiti o quasi.

Alcuni di essi inoltre possono essere ottenuti online da tutte le persone che (aventi determinati requisiti come l’età) ne fanno richiesta: bisogna sempre diffidare da offerte che giungono da siti poco attendibili, con corsi costosi che si presentano come patrocinati dall’UE.

In tal senso va differenziato ciò che è riconosciuto a livello europeo con ciò che è direttamente organizzato dall’UE: si tratta di due definizioni ben diverse che hanno un peso specifico decisamente diverso.

Quali sono le opportunità che l’UE offre ai giovani?

I corsi e le iniziative formative organizzate dall’UE vanno a coprire una vasta area di azione tra cui possiamo citare campi come:

  • Welfare
  • Sviluppo rurale
  • Agricoltura
  • Cultura
  • Ambiente
  • Turismo
  • Tecnologia e Innovazione
  • Salute
  • Sport

e tanti altri campi, i cui eventuali eventi si tengono in ogni paese facente parte dell’unione. Tra questi, naturalmente, figura anche l’Italia con i grandi centri urbani che sono periodicamente teatro di iniziative proprio atte alla formazione dei più o meno giovani.

Come funzionano i corsi e come vengono sovvenzionati?

Corsi e iniziative europee nascono da fondi che l’UE assegna ad ogni stato proprio per l’ambito della formazione. Ottenuto il denaro, il singolo stato decide come impiegarlo per l’organizzazione dei vari eventi.

Nonostante questo metodo risulti a tratti piuttosto “dispersivo”, con il passare degli anni si è affinato formando professionalmente e non solo un gran numero di giovani. Rispetto ai primi anni infatti, l’organizzazione in ambito nazionale e non solo è decisamente migliorata, con conseguenti vantaggi organizzativi e ottimizzazione delle risorse disponibili.

Lavoro all’estero: un’esperienza che ogni giovane dovrebbe fare

Senza nulla togliere a chi va a studiare in altri paesi, il lavoro e il contatto con la vita cruda di una realtà diversa dalla nostra è decisamente ancora più formativa.

Ne sanno qualcosa i tanti giovani italiani che per questioni economiche o per una sfrenata passione per i viaggi, ogni anno lascia il nostro paese alla ricerca di un lavoro (temporaneo o fisso) all’estero.

Si tratta di un passo importante, che spesso porta ad esperienze formative assolutamente inestimabili tramite cui un giovane può trovare la propria strada o anche solo mettersi alla prova in una condizione di grande cambiamento.

Tanti modi per vivere e lavorare all’estero

Esistono diversi metodi per potersi trasferire e vivere all’estero, dimenticando (o promettendo un ritorno) la madre patria. In questo articolo andremo ad analizzare da vicino alcune tipologie di lavoratori sempre più comuni.

I nomadi digitali: dove c’è internet c’è casa

La figura di maggior spicco negli ultimi anni riguarda i cosiddetti nomadi digitali, figura che sta prendendo molto piede tra gli italiani in fase di espatrio.

Si tratta di persone che svolgono le loro prestazioni lavorative tramite la rete e quindi, sono libere di spostarsi ovunque mantenendo il proprio lavoro. Combinando tale occupazione con stili di vita meno dispendiosi, persone con guadagni irrisori si ritrovano a vivere più che dignitosamente altrove.

Lavoro in cambio di vitto e alloggio: attenzione alle fregature!

Tra i più giovani va di moda una sorta di via di mezzo tra dovere e piacere, ovvero il lavoro in cambio di vitto e alloggio.

Supportati da alcuni siti che lavorano come veri e propri portali per questa modalità di occupazione molti bed and breakfast assumono ragazzi con questa modalità piuttosto comoda.

Svantaggi? Talvolta chi assume personale, lo spreme sfruttando la manodopera a costo praticamente nullo… se avete intenzione di seguire questa strada fate molta attenzione!

Lavori stagionali

Ovunque vi sia turismo stagionale, sono ricercati lavoratori a tempo determinato. Camerieri, baristi ma anche bagnini, sono spesso ricercati un po’ ovunque…

Si tratta di un’occasione imperdibile per chi vuole lavorare in un posto particolarmente piacevole, racimolando qualche spicciolo per l’inverno.

Per chi sta bene economicamente…

Esistono anche luoghi dove è possibile vivere dignitosamente con cifre piuttosto basse come Grecia e Portogallo. Si tratta di località ormai prese d’assalto non solo da pensionati ma anche da chi ha la possibilità di avere un piccolo affitto o introito passivo.

Cifre in Italia piuttosto ridicole, altrove (anche all’interno della stessa UE) possono diventare piccoli tesoretti utili, se non per vivere, per avere un buon “cuscinetto” in fase di ambientazione.

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Pavimentazioni da esterni: tra classico e innovativo

Quando si parla di superfici esterni alle costruzioni, ci si inoltra in un mondo nuovo che funziona con regole ed equilibri totalmente diversi. Il principale fattore che differenzia le tecniche di pavimentazione riguardano naturalmente gli agenti atmosferici.

Pioggia (se non neve) e sbalzi di temperatura infatti, possono mettere a dura prova la resistenza di un pavimento. Va anche tenuto conto di quali pesi vi si spostino sopra: un conto è un viale in giardino, un conto uno spazio esterno di un capannone dove si muovono muletti o altri mezzi lavorativi.

Innovazione e tecnologia con il microcemento

Il microcemento, ormai ampiamente utilizzato anche in contesto domestico, è nato nell’ambiente industriale. Proprio per questo motivo, anche in ambito esterno questo materiale mostra tutti i suoi numerosi pregi.  Rispetto ad altri prodotti moderni (vedi resina) infatti, risulta altamente idrorepellente.

Si tratta di un pregio che, unito alla grande resistenza, consente al microcemento di sopportare anche gli inverni più rigidi o le estati più calde senza subire danni da sbalzi termici. Se pensate che il microcemento sia grigio e poco attraente dovrete ricredervi: grazie a lavorazioni e personalizzazioni durante la posa, questi pavimenti possono diventare colorati e visivamente accattivanti.

Per quanto riguarda la posa dei pavimenti in microcemento, la nostra ditta ha una grande esperienza: per ulteriori informazioni riguardo i nostri lavori, vi invitiamo a visitare posa microcemento Roma.

Le soluzioni classiche: pietra naturale, cotto e non solo…

Dove i pesi e gli elementi stressanti per il pavimento sono inferiori, si può optare per soluzioni più classiche. A livello puramente estetico non possiamo non citare la pietra naturale, ideale per giardini eleganti, ma anche la terracotta (apprezzabile su terrazze e non solo).

Naturalmente in tal senso le decisioni possono essere multiple e comprendono materiali austeri come il marmo, ma anche porfidbloc, keystone e tanti altri.

Si tratta di materiali che possono essere anche piuttosto costosi ma garantiscono un rapporto qualità/estetica per cui vanno comunque presi seriamente in considerazione, se si ha uno spazio adatto a questo genere di materiali.

Inutile affermare come in praticità il microcemento abbia la meglio sui rivali. Va anche detto come negli esterni il lato estetico abbia un peso specifico molto particolare e, in alcuni contesti, non optare per scelte più “tradizionali” possa effettivamente essere un peccato.

Al di là di ciò che può essere la scelta personale, va sempre sottolineato come una posa corretta (si tratti di microcemento o di materiali più classici) deve essere effettuata esclusivamente da operai specializzati e con una certa esperienza, onde evitare problematiche in futuro.